Dalla pallavolo alle lenti a contatto

Le lenti a contatto sono una grande invenzione. Ma per gli sportivi di più!

Parola di Alessia, la nostra responsabile del servizio clienti. Ad Adrialenti ci è arrivata dalla pallavolo. La sua storia di pallavolista ed ottico è interessante e ce la racconta in questo articolo.

Ho scoperto le lenti a contatto solo una decina di anni fa, grazie ai consigli della mia compagna di pallavolo poichè ero l’unica che si ostinava ad utilizzare gli occhiali da vista (sportivi però!) mentre giocavo. Ero l’unica con problemi di vista e con la sfortuna di praticare uno sport dove il colpo d’occhio è fondamentale. Decisi di provare allora la prima lente a contatto. Un’illuminazione! Si adattava perfettamente al mio occhio e la prima notte mi addormentai senza accorgermi di averla ancora indosso (era una lente giornaliera e avrei dovuto buttarla a fine giornata). Se penso agli occhiali rotti sul campo da gioco, quattro in cinque anni fino a quel momento, e alla spesa per riparare quelli rovinati durante partite e allenamenti mi mangerei le mani. Avrei potuto acquistare una fornitura di lenti per 20 anni con la stessa cifra!
Ho giocato da professionista 6 anni tra serie A2 e serie B1 vincendo tre campionati e collezionando 8 presenze in nazionale.

Alla decisione di scegliere l’università optai il corso di laurea in ottica e optometria. Tanto mi aveva cambiato la vita quella lente a contatto e allungato la carriera di sportiva che decisi di dedicare la mia carriera prima da studente e poi lavorativa all’ottica e allo studio della vista laureandomi e specializzandomi in optometria.

Non smetterò mai di consigliare, ma non per deformazione professionale, le lenti a contatto giornaliere a tutti ma in particolare a chi fa sport più o meno agonisticamente. Il risparmio, la comodità, la praticità e l’ampia visione che regala una lente durante lo sport è unica e insostituibile anche dal migliore occhiale da vista.

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